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Gestione del personale

Come vincere la guerra per i talenti e rendere la tua azienda più competitiva nel 2023

Redazione
Pubblicato: 23 Maggio 2023
Aggiornato: 25 Maggio 2023
Collage with two business men standing on an upwards leading arrow, shaking hands as a sign of good team work and success.

Probabilmente avrai già sentito parlare della guerra per i talenti: una vera e propria “battaglia” nella quale i datori di lavoro devono fare del loro meglio per attrarre e trattenere i dipendenti, o rischiano di perdere terreno rispetto ad aziende più competitive e appetibili. 

In questo articolo scopriremo insieme cos’è la “guerra per i talenti”, cosa la sta portando avanti e cosa puoi fare per mantenere la tua competitività

Sommario

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Cos’è la guerra per i talenti?

La guerra per i talenti descrive il panorama sempre più competitivo in cui i datori di lavoro competono per attrarre, assumere e trattenere i migliori candidati

Il termine è stato coniato da Steven Hankin (McKinsey & Company) nel 1997, in relazione al crescente numero di baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964) che lasciavano la forza lavoro e alla conseguente carenza di lavoratori qualificati disponibili a sostituirli. 

Oggi, a distanza di più di due decenni, la guerra per i talenti rappresenta nuovamente una sfida per i datori di lavoro.

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Cosa sta spingendo la guerra per i talenti nel 2023?

Ci sono diversi fattori che attualmente stanno plasmando il mondo del lavoro. La loro combinazione sta creando un panorama di assunzioni estremamente competitivo in molti settori.

Ecco cosa sta spingendo la guerra per i talenti nel 2023.

Le aspettative e le priorità dei dipendenti sono cambiate

Sulla scia della pandemia, molti di noi hanno rivalutato le proprie priorità personali e professionali. 

Numerosi studi hanno evidenziato un cambiamento nelle aspettative dei dipendenti dopo la pandemia: i lavoratori di oggi preferiscono aziende che offrono:

Con questo diffuso cambiamento di valori, la definizione di azienda appetibile è cambiata. Inoltre, dato che tendenze come la Great Resignation e il Quiet Quitting continuano a rappresentare la realtà, le aziende devono lavorare più che mai per attrarre e trattenere i migliori talenti.

In breve: i dipendenti non sopportano più le aziende e i posti di lavoro che li rendono infelici, quindi la concorrenza per assumere e mantenere lavoratori qualificati è diventata “feroce”.

I dati demografici stanno cambiando

Un altro fattore chiave nella guerra per i talenti è il cambiamento della popolazione a livello demografico, in particolare l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite. 

In molte parti del mondo, il numero di persone considerate in età lavorativa (tra i 15 e i 65 anni) sta diminuendo. Ciò è dovuto all’invecchiamento della popolazione, al calo globale dei tassi di natalità e alla riduzione dell’immigrazione. 

Le Nazioni Unite prevedono un tasso di natalità globale di 2,1 nascite per donna entro il 2050, rispetto alle 2,3 nascite per donna del 2021 e alle 5 nascite per donna del 1950.

In breve: la popolazione attiva si sta gradualmente riducendo, lasciando una notevole carenza di manodopera. Con un numero inferiore di lavoratori disponibili per soddisfare le esigenze, la ricerca di personale qualificato diventa sempre più competitiva.

Il deficit di competenze si sta ampliando

I datori di lavoro non devono solo fare i conti con un bacino di talenti in diminuzione, ma devono anche fare i conti con un deficit di competenze sempre più ampio

Nella sua indagine sul futuro del lavoro per il 2022, Monster riporta che il numero di datori di lavoro che faticano a coprire le posizioni aperte a causa di una carenza di competenze è aumentato del 4% rispetto al 2021.

È emerso, inoltre, che l’informatica e la pianificazione strategica rappresentano la sfida più grande in termini di ricerca di competenze specifiche, mentre la comunicazione e il lavoro di squadra sono le competenze trasversali più difficili da trovare.

Ciò è dovuto, in parte, all’avanzamento della tecnologia e dell’automazione, che richiede nuove competenze per le quali molti lavoratori non sono ancora formati. È anche dovuto alla crescente importanza delle competenze trasversali (soft skills), in quanto le persone si adattano a nuovi modi di lavorare dopo la pandemia.

In breve: il mondo del lavoro moderno sta cambiando velocemente, lasciando un vuoto di competenze difficile da colmare nel breve periodo.

Happy work colleagues are chatting in the office and celebrating each others success.

Come vincere la guerra per i talenti: 5 strategie dagli esperti

In un clima in cui assumere e trattenere candidati qualificati è particolarmente impegnativo, i datori di lavoro devono assicurarsi di offrire un posto di lavoro appetibile.  

Ecco come diventare un datore di lavoro più attraente e competitivo e vincere la guerra per i talenti.

1. Fornire un’esperienza di assunzione e onboarding ottimale

Se vuoi attrarre i migliori talenti, devi offrire un’esperienza di assunzione e di onboarding impeccabile

Tutto inizia con gli annunci di lavoro che pubblicate. Quando leggono le descrizioni delle offerte di lavoro, i candidati si stanno già facendo un’idea della tua azienda, quindi fai attenzione al tipo di linguaggio che usi e al modo in cui comunichi il ruolo. 

Invece di elencare semplicemente le capacità che un dipendente deve possedere per ricoprire il ruolo, crea i tuoi annunci di lavoro come uno scambio reciprocamente vantaggioso, stabilendo non solo ciò che ti aspetti dal candidato, ma anche ciò che il candidato può aspettarsi da te. 

Lo stesso vale per il colloquio, l’offerta e l’inserimento dei nuovi assunti. Ogni fase del processo va considerata come un’opportunità per fare una buona impressione. Assicurati che la comunicazione sia chiara e tempestiva, che i colloqui siano equi e comprensivi e che ogni nuovo assunto riceva tutto il supporto di cui ha bisogno quando entra in azienda. 

Anche se vuoi che i candidati facciano colpo su di te, anche tu devi cercare di fare colpo su di loro.

2. Assumi cercando competenze trasferibili

Una parte della tua strategia per vincere la guerra per i talenti dovrebbe consistere nel ridefinire il significato di “talento”. Quando assumi per determinati ruoli, evita di focalizzarti solo su una serie di competenze ed esperienze specifiche. 

Identifica quali altre competenze (in particolare quelle trasversali e trasferibili) potrebbero permettere di avere successo nel ruolo e amplia la tua ricerca di conseguenza. 

Questo non solo ti permetterà di avere un bacino di talenti più ampio e diversificato da cui attingere, ma ti aiuterà anche a portare preziose soft skills all’interno della tua azienda.

Alcuni studi hanno dimostrato che il miglioramento delle soft skills sul posto di lavoro può:

  • aumentare le entrate fino a 90.000 dollari,
  • aumentare la produttività fino al 12%
  • contribuire a migliorare il coinvolgimento dei dipendenti.

📚 L’approfondimento
Scopri i vantaggi dell’investire nelle soft skills in questo articolo.

3. Assicurati che il tuo pacchetto di benefit sia competitivo

Uno dei fattori che spingono la guerra per i talenti è l’evoluzione dei valori e delle aspettative dei dipendenti. Se vuoi rimanere competitivo, è essenziale assicurarsi di soddisfare queste aspettative e di offrire un pacchetto di benefit aziendali competitivo.

Le ricerche dimostrano che i benefit più desiderati dai dipendenti sono incentrati su:

  • lavoro flessibile e a distanza
  • programmi di assistenza ai dipendenti (EAP) 
  • sostegno alla salute mentale
  • opportunità di apprendimento e crescita

Tra i benefit meno richiesti ci sono il caffè gratuito in ufficio, i piani di rimborso medico e i bonus legati ai risultati.

I dipendenti di oggi cercano qualcosa di più di un compenso monetario. Per questo, riconsidera il tuo pacchetto di benefit e verifica come si colloca rispetto alle ultime ricerche su ciò che i lavoratori realmente desiderano.

4. Dare ai dipendenti la possibilità di raggiungere il loro pieno potenziale

Vincere la guerra per i talenti non significa solo attrarre e assumere buoni candidati. Occorre anche coinvolgere i dipendenti esistenti e aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale

I vantaggi di investire nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti sono molteplici. In primo luogo, è un ottimo fattore di fidelizzazione: il 94% dei dipendenti è più propenso a rimanere con i datori di lavoro che investono nella loro progressione di carriera.

In secondo luogo, investire nell’apprendimento e nella crescita dei tuoi dipendenti ti consentirà di costruire competenze più forti all’interno dell’azienda. Alla luce del crescente divario di competenze, questo è il modo più intelligente per promuovere la mobilità interna e coprire i ruoli difficili da assumere.

📚 L’approfondimento
Per sviluppare delle iniziative di apprendimento e sviluppo che siano solide ed efficaci, puoi ispirarti a questi 5 trend del mondo L&D per il 2023.

5. Investire continuamente nella cultura aziendale

Un altro fattore fondamentale nella guerra per i talenti è la cultura aziendale. Se la cultura aziendale è pessima (o addirittura tossica), la maggior parte dei candidati se ne accorgerà già durante il processo di assunzione. 

Come si crea una buona cultura aziendale? Secondo una ricerca condotta dal MIT Sloan Management Review, il principale indicatore di una cultura aziendale positiva è il rispetto. Questo viene definito come un ambiente in cui “i dipendenti sono trattati con considerazione, cortesia e dignità e le loro prospettive sono prese sul serio”. 

Un ruolo importante è svolto anche dai leader che sostengono i dipendenti e le cui azioni sono in linea con i valori aziendali. I manager tossici e i comportamenti non etici, invece, sono stati identificati come fattori chiave che contribuiscono a una cultura aziendale negativa. 
Le fondamenta di una cultura aziendale sana e positiva risiedono in ultima analisi nella sicurezza psicologica, che, tra l’altro, è stato dimostrato essere alla base di qualsiasi team ad alte prestazioni.

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