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I 5 sintomi del burnout: come riconoscerli e supportare i tuoi dipendenti

Redazione
Pubblicato: 20 Giugno 2023
Aggiornato: 20 Giugno 2023
Bunte Collage mit einem Mann, der einen anderen Mann mit einem Seil aus einem Loch zieht, als Symbol für Hilfe bei Burnout.

Il burnout è uno dei principali problemi legati alla salute dei dipendenti di oggi. È la conseguenza di una situazione di stress sul posto di lavoro protratta nel tempo e non gestita in modo adeguato, rappresentando un problema sia per l’individuo che per le aziende.

Per creare cultura aziendale positiva e dare priorità al benessere (anche mentale) dei dipendenti, è necessario affrontare e prevenire il burnout. 

Ma quali sono i sintomi del burnout? E quali sono le misure più efficaci per contrastarlo o aiutare i dipendenti a superarlo?

In questa guida scoprirai tutto quello che c’è da sapere.

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Cos’è il burnout?

Nel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito il burnout nell’undicesima revisione della Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11). 

L’ICD-11 riporta la seguente definizione:

“Il burnout è una sindrome concettualizzata come risultato di uno stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo. È caratterizzata da tre dimensioni:

  • sensazioni di esaurimento energetico o di stanchezza;
  • aumento della distanza mentale dal proprio lavoro, o sentimenti di negativismo o cinismo legati al proprio lavoro; e
  • riduzione dell’efficacia professionale”.

Il burnout è classificato come un fenomeno occupazionale e non come una condizione medica: ciò significa che, secondo l’OMS, si riferisce specificamente al luogo di lavoro e non dovrebbe essere applicato ad altri ambiti della vita. 

Quali sono le cause principali del burnout?

Tra le principali cause del burnout troviamo:

  • Un carico di lavoro ingestibile: se un dipendente ha sempre troppe cose da fare, può cadere rapidamente in un circolo vizioso caratterizzato da orari di lavoro eccessivamente lunghi. Tutto ciò ha un impatto non solo sulla salute fisica e mentale, ma può anche minare la fiducia nelle capacità professionali del singolo individuo.
  • Un carico di lavoro monotono o poco stimolante: non sono solo i carichi di lavoro pesanti a portare al burnout. Alcuni studi hanno dimostrato che la monotonia, la noia e la banalità possono avere un impatto negativo anche sulla salute mentale dei dipendenti, portando a stress e, infine, al burnout.
  • Trattamento ingiusto sul lavoro e/o ambiente tossico: la discriminazione, il trattamento ingiusto da parte di colleghi o superiori, il fatto di non ricevere un compenso equo, la mancanza di relazioni positive o di senso di appartenenza sul lavoro sono tutti importanti fattori di rischio per il burnout.
  • Mancanza di chiarezza dei ruoli: in mancanza di chiarezza nei ruoli e di aspettative poco chiare, raggiungere un senso di appagamento sul lavoro è praticamente impossibile.
  • Squilibrio tra lavoro e vita privata: se i dipendenti non fanno fatica a prendersi una pausa, staccare la spina dopo la giornata lavorativa o di stabilire dei limiti sani, faranno fatica a raggiungere un buon equilibrio tra lavoro e vita privata.
  • Sentirsi sottovalutati e non riconosciuti: se i dipendenti non ricevono sufficienti riconoscimenti o apprezzamenti per il loro lavoro, con il tempo inizieranno a dubitare del valore del loro contributo, sentendosi scollegati dal loro lavoro e finendo per sentirsi esausti. 
  • Mancanza di autonomia percepita: un altro fattore che contribuisce è la mancanza di controllo o di autonomia sul proprio lavoro, che può andare di pari passo con l’essere sottoposti a “micromanagement”. Tutto ciò mina la motivazione, l’entusiasmo e la fiducia in sé stessi.
donna sorridente in ufficio non mostra sintomi del burnout

I 5 sintomi del burnout e come individuarli nei tuoi dipendenti

Tra i più comuni sintomi del burnout troviamo:

  1. Mancanza di coinvolgimento
  2. Scarsa produttività
  3. Aumento dell’assenteismo
  4. Irritabilità
  5. Scarsa fiducia in sé stessi

Esploriamo questi aspetti in modo più dettagliato.

1. Mancanza di coinvolgimento

Se hai la sensazione che un dipendente “ci sia” ma non sia realmente presente, è possibile che il suo entusiasmo stia scemando a causa del burnout. 

I segnali più tipici di una situazione di questo tipo sono:

  • Non partecipare alle riunioni del team, oppure partecipare ma non contribuire realmente o impegnarsi
  • Rifiutare nuovi progetti
  • Sottrarsi alla vita sociale, isolandosi dai colleghi e dai coetanei

Quando un dipendente soffre di burnout, vive un esaurimento delle proprie risorse emotive. Tutto ciò può rendere difficile impegnarsi e dare il massimo, sia a livello lavorativo che sociale. 

2. Scarsa produttività

Uno di questi comportamenti può essere un sintomo del burnout:

  • Lavora ad un ritmo più lento del solito e/o non rispetta le scadenze
  • La qualità del lavoro che produce è inferiore
  • Fa fatica a concentrarsi

È difficile mantenere livelli di rendimento normali se ci si sente esausti e avulsi dal proprio lavoro. Di conseguenza, le prestazioni e la produttività subiscono un calo.

3. Aumento dell’assenteismo

L’aumento dell’assenteismo può essere un altro segnale di burnout. Può essere dovuto al distacco emotivo dal lavoro e al bisogno di “staccare”, ma anche ai sintomi fisici associati al burnout, come mal di testa, disturbi gastrointestinali e maggiore predisposizione a raffreddori e influenze.

Il burnout ha ripercussioni sia sul piano mentale che fisico e può portare a un aumento del numero di giorni di malattia richiesti. 

4. Irritabilità

Se sospetti che un dipendente sia affetto da burnout, fai attenzione ad eventuali cambiamenti di umore. In particolare, un dipendente in burnout può essere:

  • Inaspettatamente irritabile
  • Esageratamente sensibile ai feedback
  • Generalmente più negativo e cinico

Questi cambiamenti di umore tendono a essere il risultato di frustrazione e senso di impotenza: frustrazione perché si ha la sensazione di non star facendo un buon lavoro e senso di impotenza perché non ci si sente in grado di cambiare la situazione.

5. Scarsa fiducia in sé stessi

Spesso i dipendenti affetti da burnout provano un senso di fallimento. Perdono gradualmente la fiducia nelle proprie capacità e non riescono ad accettare feedback positivi o a riconoscere i propri risultati.

Se noti che un dipendente (che un tempo era sicuro di sé) inizia a dubitare delle proprie capacità, è possibile che stia soffrendo di burnout.

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5 cose da fare se un dipendente soffre di burnout

Se pensi che un dipendente stia soffrendo di burnout (o se ti dice chiaramente che lo sta vivendo) ecco cosa puoi fare per aiutarlo:

  1. Identifica e affronta la causa scatenante
  2. Incoraggia il dipendente a prendersi del tempo libero
  3. Ridefinisci obiettivi ed aspettative
  4. Sii flessibile
  5. Fornisci accesso a strumenti di supporto e risorse per la cura del benessere mentale

1. Identifica e affronta la causa scatenante

Se un dipendente soffre di burnout, il primo passo è identificare la causa scatenante

Inizia con una conversazione onesta. Affrontala con empatia e compassione, chiarendo che si tratta di uno spazio sicuro e che sei lì per aiutare.

Da lì, concentrati sulla sulla risoluzione dei problemi. Se il tuo dipendente ti dice che il suo carico di lavoro è troppo pesante, discuti come puoi alleggerirlo. Se si sente sottovalutato e/o poco stimolato, cerca di capire come ridefinire il suo ruolo e le sue responsabilità. 

In poche parole: identifica la causa principale con una conversazione onesta ed empatica, quindi lavora insieme per elaborare il piano d’azione più appropriato.

2. Incoraggia il dipendente a prendersi del tempo libero

Una volta accertato il burnout, è importante che il dipendente si prenda del tempo libero sia per riposare che per allontanarsi dai fattori che hanno provocato il burnout stesso. 

A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto tempo ci vuole per riprendersi dal burnout

Purtroppo non esiste una risposta univoca. Il burnout non è una sindrome standard e non esiste un periodo di recupero uguale per tutti. Varia da persona a persona e dipende dalla gravità del burnout, andando da poche settimane a qualche anno. 

Ad ogni modo, le ferie non sono una cura per il burnout: è comunque necessario affrontare le cause alla radice e apportare le modifiche necessarie al momento del rientro del dipendente. 

In poche parole: incoraggia le ferie come un’opportunità per riposare e prendere le distanze, ma riconoscete che la vera soluzione sta nell’affrontare le cause alla radice. 

3. Ridefinisci obiettivi ed aspettative

Parlare onestamente della situazione è un’ottima occasione per ridiscutere con il dipendente la sua posizione in azienda e per stabilire nuovi obiettivi e aspettative.

Allo stesso tempo, è un buon momento per ripensare al tuo ruolo come manager. Come puoi dare più supporto? Di cosa ha davvero bisogno?

In poche parole: collabora con il tuo dipendente per ridefinire il suo ruolo e stabilire aspettative chiare. Allo stesso tempo, capisco come dare il tuo supporto come manager.

4. Sii flessibile

La flessibilità è un valore fondamentale quando si tratta di tutelare il benessere dei dipendenti e può rivelarsi cruciale per contrastare il burnout. 

Se non stai ancora adottando modalità di lavoro flessibili, è arrivato il momento di farlo. Con una maggiore flessibilità nel lavorare da casa e/o nel gestire i propri orari, i dipendenti potranno coniugare meglio lavoro e vita privata, raggiungendo un equilibrio più sano e alleviando alcuni dei sintomi e delle cause del burnout. 

In poche parole: abbraccia il lavoro flessibile come modo per affrontare il burnout e, soprattutto, per aiutarlo a prevenirlo.

5. Fornisci accesso a strumenti di supporto e risorse per la cura del benessere mentale

Ci sono diversi modi in cui puoi tutelare la salute mentale dei tuoi dipendenti. Prendi in considerazione la possibilità di offrire accesso a strumenti a supporto della salute mentale, formazione e workshop sul tema.

In definitiva, dare priorità alla salute mentale dei dipendenti è fondamentale per sia prevenire il burnout che per creare un ambiente che consenta ai dipendenti che ne soffrono di riprendersi. 

In poche parole: fai della salute mentale una priorità e fornisci ai tuoi dipendenti supporto, strumenti e risorse per coltivare il loro benessere metale. 

Prevenire il burnout: le conclusioni da trarre

Se analizziamo le principali cause del burnout, ci rendiamo conto che sono tutte sintomatiche di una cultura aziendale o di un ambiente di lavoro malsano per dipendenti.

Impegnarsi a tutelare il benessere dei dipendenti, creare un ambiente di lavoro positivo e a migliorare l’esperienza dei dipendenti (EX), è fondamentale per tenere a bada il burnout.

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